Dopo che tutti si sono riuniti in un luogo idoneo – ad esempio intorno al tavolo sul quale viene posta una tovaglia bianca, un crocefisso ed un cero spento- fatto un debito tempo di silenzio in raccoglimento, un adulto della casa inizia la preghiera:

A. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo

T. Amen

Poi introduce con queste parole

A. In questo tempo Quaresimale il Signore ci invita ad andare con Gesù sul monte, perché, con un ascolto più intenso della Parola, cresca la fede e si intensifichi il nostro amore. Siamo lontani dagli altri credenti, viviamo un’esperienza di isolamento, ma in essa il Signore saprà farci comprendere il suo amore e la sua bontà per tutti.

T. Seguiamo il Signore sul monte: il silenzio ci disponga all’ascolto, la mancanza ci educhi all’essenziale, la luce del suo volto pervada il nostro cuore.


A questo punto uno dei membri della famiglia accende il cero. poi tutti proseguono la preghiera comune


T. Camminando nella compagnia di Gesù e così possiamo fare esperienza di perdono, incoraggiamento e pace.

Poi l’adulto che guida dice:
A. Preghiamo.


O Dio, che hai chiamato alla fede i nostri padri e hai dato a noi la grazia di camminare alla luce del Vangelo, aprici all’ascolto del tuo Figlio, perché accettando nella nostra vita il mistero della croce, possiamo entrare nella gloria del tuo regno. Per Cristo nostro Signore.
T. Amen

L. Ascoltiamo insieme la parola del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». 

All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.

Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

 

Dopo la lettura si può fare un istante di silenzio nel quale ciascuno, personalmente può meditare, anche attraverso il testo riportato di seguito!


“ Per chi si riconosce amato da Dio e si sforza di vivere l’amore solidale e fedele nelle diverse situazioni di prova della vita e della storia, diventa allora bello vivere questo nostro tempo, che pur ci appare così pieno di cose brutte e laceranti, cercando di interpretarlo nei suoi enigmi dolorosi e conturbanti. E’ bello cercare nella storia i segni dell’Amore Trinitario; è bello seguire Gesù e amare la sua Chiesa; è bello leggere il mondo e la nostra vita alla luce della croce; è bello dare la vita per i fratelli! E’ bello scommettere la propria esistenza su Colui che non solo è la verità in persona, che non solo è il bene più grande, ma è anche il solo che ci rivela la bellezza divina di cui il nostro cuore ha profonda nostalgia e intenso bisogno.

Nasce di qui anche l’icona della Trasfigurazione, che fa comprendere che :!
– nei discepoli che salgono al monte, portando nel loro cuore tutte le inquietudini e le pesantezze che agitano la loro storia personale e collettiva, è possibile leggere le domande che sono in noi sul senso del tempo, la richiesta di significato che viene dalle angosce prodotte dalla violenza e da tutte le tragedie del nostro tempo;
– nei discepoli che vivono sul monte l’esperienza bella della rivelazione del Padre e del Figlio amato nella nube dello Spirito si può cogliere la relazione fra tutte queste domande e il mistero trinitario, relazione capace di favorire il bisogno di sintesi del nostro cammino;
– nei discepoli che scendono dal monte, essi stessi trasfigurati nel cuore, si può leggere la necessità per tutti noi di andare e vivere la nostra vita di fede, la nostra attività pastorale con un respiro ampio e con uno slancio sincero di conversione e di rinnovamento.”
(da: C. M. Martini, Quale bellezza salverà il mondo? Lettera pastorale 1999)

Dopo il tempo di silenzio chi introduce dice:
A. Sul monte Dio Padre ha rivelato il suo amore, ci ha fatto conoscere il suo Figlio, ci ha incoraggiati con la forza dello spirito. Per questo diciamo insieme Diciamo insieme il nostro desiderio di seguirlo, e conoscerlo ancor più.

Poi tutti dicono il Credo


T. Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra;!
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte;salì al cielo,siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna.!
Amen.

La guida rivolge all’assemblea la seguente monizione o altra equivalente:


A. Carissimi, volgiamo il nostro sguardo alla Croce, segno della Passione gloriosa del Signore Gesù. Con Maria, nostra madre, accogliamo da Gesù sfigurato l’amore trasfigurato che ci spinge ad avere fiducia e camminare nella gioia.


E dopo un momento di contemplazione personale della croce tutti dicono:
Padre nostro…


E si conclude con la preghiera letta insieme:


T. O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio, nutri la nostra fede con la tua parola e purifica gli occhi del nostro spirito perché possiamo godere la visione della tua gloria. Per Cristo nostro Signore. Amen

A. Il signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.

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redazione comuniq

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