Carissimi in attesa di poterci incontrare di persona, vorrei condividere con tutti voi una poesia
Don Antonio
Lavatevi le mani ma andate scalzi e baciate la terra ferita. Starnutite pure nel gomito ma leccate le lacrime di chi piange. Non viaggiate a vanvera ora è tempo di stare fermi nel mondo per muoversi in noi stessi dentro gli spazi sottili del sacro e l’umano. Indossate pure le mascherine ma fatene la cattedrale del vostro respiro, del respiro del cosmo. Ascoltate pure il telegiornale che finalmente parla di noi e del più grande miracolo mai capitato: siamo vivi e non ci rallegra morire. Per ogni nuovo contagio accarezza un cane, pianta un fiore, raccogli una cicca da terra, chiama un amico che ti manca, narra una fiaba a un bambino. Ora che tutti contano i morti tu conta i vivi, e vivi per contare, concedi solo l’ultimo istante alla morte, ma fino ad allora vivi all’infinito, consacrati all’Eterno.